Skip to main content

Di che cosa parliamo, quando parliamo di “The Idea of You” di Michael Showalter? Abbiamo provato a mettere insieme, in questa sorta di tavola rotonda, pensieri, parole, opere, omissioni e tutto quello che ci è passato per la testa durante (e dopo) la visione del film. Prendete sul serio queste nostre parole, ma con moderazione.

Anne Hathaway e Nicholas Galitzine in “The Idea of You” (Credits: Prime Video)

giulia

Com’è che si dice quando prometti bene eterno a qualcuno? “Nella buona e nella cattiva sorte”? Ecco, questa è esattamente la cattiva sorte che mi immaginavo quando ho giurato amore al cinema: un brutto film, ma che amo, nonostante tutto. Questo è ciò che ho pensato dopo la visione di The Idea of You di Michael Showalter. Non posso, purtroppo, affermare che si tratti di un notevole prodotto di Cinema con la C maiuscola, ma mi pongo sicuramente tra chi il film l’ha apprezzato, per davvero, non solo per amore di trash. La mia posizione positiva nei confronti delle romcom che funzionano non è mai stato un segreto, ne ho già parlato anche qua. Ci tengo solo a ribadire quello che per me è uno dei maggiori punti di forza di questo genere e anche di questa commedia in particolare: il loro essere irrealistiche. Solène, madre single di 40 anni (Anne Hathaway) si trova per sbaglio obbligata a portare la figlia sedicenne ad un meet and great con una boyband di fama internazionale, mentre è alla ricerca di un bagno per sbaglio finisce nella roulotte del frontman ventiquattrenne Hayes Campbell (Nicholas Galitzine), per sbaglio non lo riconosce e, ancora per sbaglio, dopo mezzo minuto di conversazione, nasce in lui un interesse così forte per lei che lo spingerà ad andarla a cercare e non farsela scappare. Esatto, storie irrealistiche (ma mai del tutto impossibili) sono esattamente quello che ogni tanto abbiamo bisogno di vedere.  

The Idea of You
Nicholas Galitzine in “The Idea of You” (Credits: Prime Video)

Particolarmente realistiche invece sono state le conversazioni tra i due protagonisti, che molti hanno definito “cringe”. Ma le persone che cercano disperatamente di attirare l’attenzione di qualcuno che trovano interessante non rischiano, anche nella vita vera di tutti i giorni, di tirare spesso fuori frasi imbarazzanti? Se non avete trovato Hathaway e Galitzine particolarmente convincenti nel mostrare attrazione l’uno per l’altro forse mi viene da pensare che non abbiamo visto lo stesso film. Ammetto di essere io il perfetto pubblico per questo film, dato che le trame con questo livello di immaginazione le conosco già da tempo, quando leggevo voi sapete cosa ed ero fan di voi sapete chi. Non credo, a differenza di quanti molti stanno dicendo, che The Idea of You sia ispirato nel dettaglio alla vita vera di un celebre cantante inglese che ha fatto parte di una celebre boyband, ma è certo che tale persona ha ispirato il creato artistico che sta alla originale base di questo film. Altrettando certo è che il nostro Nicholas Galitzine, prima di andare sul set, si sia guardato qualche video di YouTube di troppo, perché io quelle movenze sul palco le conosco, ahimè, molto bene. 

Facendo le somme, The Idea of You è un film divertente che non si prende troppo sul serio nonostante gli strumenti per farlo. In fondo, è lecito ogni tanto dare spago alle fantasie, no? 

virginia

Sono mesi ormai che si parla di una grande rinascita delle commedie romantiche, quelle che tanto andavano di moda nei primi anni duemila – which was more culturally significant: the Renaissance or i 27 vestiti di Katherine Heigl? Peccato, però, che se ne sia parlato in occasione di un film ben poco «culturalmente significativo», cioè Tutti tranne te. Il mio grande problema con quel film non è il fatto che avesse toni demenziali, ma che prendesse per stupido lo spettatore. Ma c’è davvero bisogno di dare tutta quell’enfasi alla recitazione? Perchè quella trama era così inutilmente complicata? Chi abbandonerebbe, in ultima istanza, due persone nella pericolosissima Baia di Sydney, infestata da squali? Quel film, per quanto non mi sia piaciuto, ha comunque avuto il merito di riportare in voga Natasha Bedingfield – anche se per me Unwritten è la canzone della pubblicità della Pantene che vedevo tra un cartone e l’altro del palinsesto pomeridiano di Mediaset.

The Idea of You
Anne Hathaway e Nicholas Galitzine in “The Idea of You” (Credits: Prime Video)

Le commedie romantiche, per come le abbiamo conosciute, non credo torneranno più: è sparito l’ottimismo del nuovo millennio, quello che infondeva alle persone abbastanza convinzione in corpo per spingere ad abbandonare tutto e vivere a New York City oppure mollare lavoro, marito e affetti per andarsene a Bali e incontrare Javier Bardem. Questo ottimismo ha fatto presto a sparire e a disperdersi prima in una crisi economica, poi sanitaria, poi abitativa, e chi più ne ha più ne metta. Sono arrivata alla conclusione che se non mi è piaciuto Tutti tranne te è proprio perchè tutti i personaggi sono pieni di un insensato ottimismo e di un’insensata gioia di vivere; mi è sembrato qualcosa di terribilmente anacronistico, alla stregua di quelle telenovelas che passano in televisione dopo pranzo per chi, tra gli over 80, ricerca quel tipo di narrazione a cui è sempre stato abituato dalla televisione.

Nicholas Galitzine in “The Idea of You” (Credits: Prime Video)

The Idea of You rientra nel canone delle rom-coms, ma lo fa in modo diverso. Il film riesce bene nell’operazione di configurarsi come una storia trasversale e lo fa rendendo i personaggi, se non reali (non mi aspetterei mai questo da un film del genere), quantomeno credibili e questo porta molto bene lo spettatore dentro alla storia. Certo, domande del tipo «perchè mai dovresti lasciare un femminista così bravo e gentile?» sembrano uscite da un libro di testo, ma dopo Barbie mi sono abituata a tutto. Vi prego liberatemi dal femminismo didascalico. Da una parte vediamo l’appena divorziata Solène (Anne Hathaway), quarantenne, che cerca di rifarsi una vita sentimentale; dall’altra la figlia adolescente, Izzy (Ella Rubin), che ha abbandonato l’amore per le boy band ed è passata – in modo piuttosto didascalico – ad ascoltare band femministe punk-rock. La capisco, la mia infatuazione per gli One Direction, quando avevo dodici anni, è durata giusto il primo album. Poi ho scoperto i Green Day o qualcosa del genere.

Anne Hathaway e Nicholas Galitzine in “The Idea of You” (Credits: Prime Video)

Comunque, il film, tratto dall’omonimo romanzo scritto da Robinne Lee, potrebbe apparire come il sogno nel cassetto di una quarantenne che ancora non ha superato la propria cotta adolescenziale (e come dargli torto). La saturatissima color correction, che riesce a ricreare i colori dei filtri di Retrica, però, sposta il target a un pubblico un po’ più giovane. Guardando questo film mi è riuscito molto difficile capire quale fosse il target ideale: non possono essere le persone che hanno la stessa età di Solène e nemmeno quelle coetanee della figlia sedicenne. Mi sono convinta che The Idea of You sia un perfetto nostalgia-movie: per tutte quelle persone che hanno idolatrato – in diversa misura – una boy band nella loro vita e ora guardano con affetto al passato, quando bastava ascoltare What Makes You Beautiful per essere sicuri che andasse tutto bene.

Leave a Reply