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approfondimento a cura di marco morelli

Resoconto del torneo natalizio sui grandi classici Disney. Telecronache (ormai non più) in diretta e, per concludere, «Dimmi il tuo classico preferito e io ti dirò chi sei»: grande rubrica del lettore / momento posta del cuore / spazio libero che la redazione ha deciso di lasciare a Marco Morelli – ancora in dubbio se abbia fatto bene o male, ndr.

Pocahontas (Credits: Disney Classics)

beati i primi

Dopo dieci giorni di votazioni molto partecipate (vi ringraziamo sentitamente!) tutto è stato deciso da una sfida da annali. Da una parte Gli Aristogatti, la banda di felini parigini, che tra un miagolio e un concerto di jazz si fanno largo con eleganza e stile dalla Ville Lumière. Dall’altra parte, Le Follie dell’Imperatore, un turbine di risate, intrighi sulle Ande e un imperatore che non ha paura della crescita personale pur di riconquistare il suo regno. Chi avrà avuto la meglio? Ebbene, il fascino retrò degli anni ‘70 ha avuto la meglio sull’ironia di inizio millennio: vedere tutto l’amore per un film abbastanza datato come Gli Aristogatti ha fatto molto piacere, anche perché non partiva proprio con i favori del pronostico. Congratulazioni vivissime, e onore ai vinti: Le Follie è arrivato in finale dopo un percorso che lo aveva subito visto come uno dei frontrunner del torneo, eliminando alcuni tra i favoriti ai blocchi di partenza.

Gli Aristogatti (Credits: Disney Pictures)

Menzione speciale per gli altri semifinalisti: se non sorprende vedere un film del Rinascimento così avanti (anche se prima di Hercules mi sarei aspettato altri tre o quattro titoli) fa più specie The Nightmare Before Christmas. Pur essendo l’unico film del Torneo a rifiutare l’etichetta di Classico, l’opera girata da Henry Selick e concepita da Tim Burton è rimasta nel cuore del pubblico e questo risultato dimostra ulteriormente quanto sia ancora un cult. Magari potrebbe essere un suggerimento per i film da ri-vedere questo Natale nella nostra prossima newsletter…

Le Follie dell’Imperatore (Credits: Disney Pictures)

no country for old men

Il primo giorno di votazioni ha regalato un susseguirsi di colpi di scena. I temutissimi gironi, elaborati con rigorosi criteri scientifici (media ponderata tra voti e popolarità su Letterboxd e IMDb) e assolutamente privi di qualsivoglia raggiro, hanno emesso verdetti taglienti, degni delle tre Parche di Hercules. Fin dalle prime ore l’andamento generale del torneo è parso abbastanza netto e, ahimè, non troppo favorevole ai nostalgici come il sottoscritto. Personalmente, ritengo che la Golden Age, rappresentata dai primi cinque Classici usciti al cinema, sia il periodo più florido dello studio: difficile immaginare la Disney senza Biancaneve, Pinocchio, Dumbo, Bambi e, soprattutto, Fantasia, che probabilmente resta il mio lungometraggio d’animazione preferito di sempre (ne ha parlato benissimo anche Alberto nell’ultimo roundtable).

Hercules (Credits: Disney)

Questa era d’oro ha segnato una stagione di straordinarie innovazioni tecniche e narrative. Walt osava, proponendo storie cariche di significati profondi attraverso scene intense per un pubblico giovane: si pensi alla morte della madre di Bambi, alla veglia funebre dei sette nani in Biancaneve, alla trasformazione di Pinocchio in asino o al magnifico finale di Fantasia con Chernabog. Era, insomma, un’animazione “adulta”, che mirava a emozioni potenti come la paura e lo stupore, caratterizzata dalla “magia” che sarebbe poi diventata il marchio di fabbrica dello studio con trame schematiche, un po’ manichee e secondarie rispetto al messaggio. Con intenti moralistici e didattici, questo cinema rifletteva un sistema produttivo e un pubblico con bisogni profondamente diversi da quelli di oggi. Non stupisce, quindi, che i Classici della Golden Age siano tra i più citati nell’ultima classifica di Sight and Sound: Biancaneve è stato scelto da Pete Docter e Michel Hazanavicius, mentre Pinocchio compare nelle liste di George Miller, Joe Dante e John Landis.

Fantasia 2000 (Credits: Disney)

Proprio il film ispirato a Collodi è stato l’unico della Golden Age a superare i gironi, per poi capitolare contro Hercules in una sfida dal sapore mediterraneo. È andata peggio agli altri: Biancaneve è stata malmenata da Gli Aristogatti, Bambi è stato “cucinato” da Alice, e Dumbo è stato preso per le orecchie da Il Re Leone. Quanto a Fantasia, non solo è stata sconfitta senza appello da Il Gobbo di Notre Dame, ma ha persino raccolto meno voti di Mucche alla riscossa. Ancora non so cosa mi abbia trattenuto dal rassegnare le dimissioni una settimana fa.

Disney Classics
Biancaneve (Credits: Disney)

close calls!

Come previsto, il torneo si è rivelato elettrizzante e combattutissimo, con numerosi scontri decisi per un soffio e persino un paio di pareggi illustri. Ecco i momenti più memorabili:

da due a tre voti di differenza

I primi close calls di rilievo si sono verificati già ai gironi, in particolare nei gruppi A e I. Nel primo, Aladdin ha superato Lilli e il Vagabondo per 22 a 19, mentre nel secondo Peter Pan ha battuto La Bella e la Bestia 24 a 21. Non un grande finale per i romantici! Lo stesso Aladdin, però, è caduto agli ottavi per mano di The Nightmare Before Christmas, perdendo 14 a 12. Chi di cortomusismo ferisce… Sempre agli ottavi, La Carica dei 101 ha vinto il derby inglese contro La Spada nella Roccia con un sofferto 15 a 13, solo per essere eliminato ai quarti da Le Follie dell’Imperatore con un altrettanto combattuto 21 a 19. Inizio a notare un pattern…

Disney Classics
Lilli e il Vagabondo (Credits: Disney)

un solo voto di differenza

La sorte è stata ancora più crudele con Lilo e Stitch, che non è riuscito a passare il girone L per un solo voto: 20 a 19 contro La Spada nella Roccia. Indovinate un po’ cos’è successo poi al film con Semola e Merlino? Agli ottavi, nell’ennesimo derby inglese, è stato eliminato da Alice nel Paese delle Meraviglie con un altrettanto risicato 14 a 13. Sempre più difficile credere alla legittimità di questo torneo!

pareggio nel voto popolare

In ben due occasioni ci sono state sfide concluse in perfetta parità. La prima ha riguardato il girone K, dove Atlantis e The Nightmare Before Christmas hanno ricevuto 21 preferenze ciascuno. La redazione ha deciso di far passare il secondo tramite una votazione alla quale non ho partecipato, ancora impegnato a lamentarmi per l’eliminazione dei Classici più datati e parteggiando apertamente per Rapunzel. Lo scontro più clamoroso, però, è avvenuto agli ottavi, quando Le Follie dell’Imperatore e Il Re Leone sono finiti ai tempi supplementari in quello che sembrava una finale anticipata. La redazione ha scelto il film ambientato sulle Ande, eliminando ogni possibilità di vittoria per il Classico che ho guardato più volte da bambino. Sto iniziando seriamente a pentirmi di aver proposto questo torneo.

Disney Classics

ieri era zero

Senza troppi giri di parole, non sentirsi apprezzati è una sensazione tremenda, che sia a casa, al lavoro o nelle relazioni intime. Non è diverso nemmeno in un sanguinoso torneo a eliminazione diretta con 64 partecipanti, dove emergere diventa un’impresa titanica, soprattutto contro avversari popolari e radicati nella memoria collettiva. Alla fine, solo cinque Classici non hanno ricevuto nemmeno un voto, un risultato tutto sommato generoso considerando la struttura dei gironi. Gli sfortunati sono I Robinson, Bolt, Strange World, Wish e Oceania 2. Questo esito si può spiegare, credo, con le loro date di uscita: se Strange World, Wish e Oceania 2 possono aver sofferto la loro recente release, I Robinson e Bolt appartengono alla poco fortunata era che ha preceduto il Revival iniziato da La Principessa e il Ranocchio.

Disney Classics
Bolt – Un amico a quattro zampe (Credits: Disney)

Nonostante ciò, le loro epoche non sono state del tutto rigettate: un voto è andato a titoli recenti come Ralph spacca Internet, Frozen 2, Raya ed Encanto. Per non parlare del già menzionato successo di Mucche alla riscossa [che imbarazzo, ndr] e Chicken Little, che hanno superato le 10 preferenze. Probabilmente il loro appeal sta nell’essere titoli bizzarri e fuori dagli schemi. Piccola sorpresa: nessun Classico a episodi uscito durante la Seconda Guerra Mondiale è rimasto a secco. Hurrà, forse la nostalgia e un certo retrogusto di propaganda sono ancora vivi e in mezzo a noi! (Sigh.)

epiche epoche

A questo proposito, qual è stata l’epoca più apprezzata dai votanti? Ecco una panoramica con la divisione dei titoli in ere e il breakdown dei voti.

Disney Classics

Per un soffio, il Rinascimento batte l’Età del bronzo per il primo posto e la mia amata Età dell’oro batte quella d’Argento e quella sperimentale per il terzo. In una gara così combattuta da ricordare i 100M olimpici vinti al fotofinish da Noah Lyles a Parigi c’è stata bagarre anche per l’ultima piazza: i film package della Guerra hanno di poco surclassato la New Age, probabilmente perché più visti dal nostro pubblico più o meno stagionato. Chissà, magari tra vent’anni ci sarà un ribaltone: intanto Moana 2 sta dominando al botteghino internazionale…

Disney Classics

around the world!

Disney Classics

Credits: Laughing Squid

Come già sapete, a noi di Uncle Yanco piace scoprire quale paese ha la supremazia in ambito cinematografico. Non me ne vogliano gli amici atlantisti e i calendiani, ma per i Classici Disney non sono gli USA: tranne il mio amato Pocahontas, nessun Classico proveniente dal paese a stelle e strisce ha passato la fase a gironi. Poco da fare anche per l’Oceania, con Bianca e Bernie nella terra dei canguri e Raya che hanno racimolato pochissimi voti. Meglio il Sudamerica con il finalista Le Follie dell’Imperatore e l’Africa con Tarzan e Il Re Leone; molto bene anche l’Asia con Mulan, Aladdin e Il Libro della Giungla. Lo scettro, come spesso è accaduto nei Mondiali di calcio, se lo giocano però le potenze europee: Francia e Inghilterra, in particolare, sono state particolarmente rappresentate nel torneo. Non sappiamo se premiare la quantità inglese o la qualità francese, come dimostra il vincitore Gli Aristogatti: voi cosa preferite? 

Disney Classics
Gli Aristogatti (Credits: Disney)

dimmi il tuo classico disney preferito e ti dirò chi sei

Biancaneve e i sette nani: sei un amante delle tradizioni e non sopporti la mentalità woke e iconoclasta degli ultimi dieci anni. Ti manca da morire il II dopoguerra, anche se non l’hai mai vissuto.

Pinocchio: sei o vorresti essere toscano, hai un account attivo su un portale di scommesse come Sandro Tonali o hai fin troppi rapporti con gente poco raccomandabile. Molto probabilmente, sei tutte e tre le cose insieme.

Fantasia: sei una persona classica (per non dire vecchia dentro), adori il teatro e conosci a memoria il palinsesto di Radio 3. Probabilmente i tuoi amici non ti hanno mai detto che a loro non interessa sapere che Ravel ha scritto il Bolero con l’emisfero destro.

Dumbo: credi fermamente nello specismo e nella legittimità dei circhi, hai preso in giro il compagno di scuola con le orecchie a sventola da bambino e hai tuttora incubi notturni.

Bambi: hai probabilmente subito un lutto in età evolutiva ma sei stato in grado di elaborarlo, anche se con fatica. Una domanda totalmente disinteressata: cosa ci fai su queste pagine?

Saludos Amigos / I tre Caballeros: hai ben presente cosa siano la yerba mate e il dulche de leche e hai esultato quando Messi e compagni hanno alzato l’ultima Coppa del Mondo. Nel fine settimana possiamo trovarti in qualche squallido locale a ballare il reggaeton.

Cenerentola: sogni un grande cambiamento nella tua vita o, altrimenti, condividi una passione con Quentin Tarantino, Giuseppe Cruciani e Peppe Fetish.

Alice nel Paese delle meraviglie: sei un grande consumatore di tè in foglia o, più probabilmente, di sostanze stupefacenti. In ogni caso, fare serata con te ha i suoi pro e i suoi contro.

Peter Pan: hai una grande passione per Londra, le sveglie e i min[commento censurato dalla redazione].

Lilli e il vagabondo: sei una persona molto romantica e ti fanno un po’ ridere gli stereotipi sugli italiani.

La bella addormentata nel bosco: adori fare shopping e hai recentemente comprato un calendario dell’avvento di trucchi. Hai perso il conto di quanti cuori hai spezzato nell’ultima vacanza alle Baleari.

La carica dei 101: sei una persona caotica e molto impegnata, ma nei pochi momenti liberi puoi trovarti a mercatini ecosostenibili, swap party o al rifugio del cane.

La spada nella roccia: mentre sogni che il tuo grande momento arriverà, ti sei fatto schiavizzare da tirocini non pagati nei quali, tuttavia, ti sei innamorato del tuo tutor.

Il libro della giungla: il tuo motto è “Vivi e lascia vivere”, ma probabilmente sei sparito per un po’ dal tuo giro amicale quando hai trovato l’ammmore.

Gli Aristogatti: ti piace la musica un po’ sofisticata, il V arrondissement parigino e sorseggiare prosecco fingendo che sia champagne. Fai fin troppa fatica ad ammettere che sei un radical chic.

Robin Hood: sei un compagnone ma, sotto sotto, c’è chi ti ritiene insostenibile dopo più di due ore passate assieme. Hai votato o voti tuttora per il Movimento 5 stelle.

Le avventure di Winnie the Pooh: ti piacciono i bambini, ma in misura più socialmente accettabile rispetto ai fan di Peter Pan. Sei appassionato di psicopatologia ma glissi quando ti chiedono come sta andando la tua psicoterapia.

Red e Toby nemiciamici: snobbi il mainstream, tifi per gli underdog e non accetti di seguire la moda. Insomma, sei una persona alternativa e non perdi occasione per farlo sapere a chi ti sta intorno!

Taron e la pentola magica: adori il metal, il fantasy e i videogame. Hai definitivamente speso troppi soldi nell’ultimo anno in fiere di fumetti.

La Sirenetta: sospetti di avere i sintomi del disturbo da accumulo. Ti identifichi nel sogno di Ariel e speri, un giorno, di poter ottenere una concessione balneare.

La bella e la bestia: ami leggere e passi i tuoi pomeriggi tra biblioteche e caffè letterari. In ambito sentimentale collezioni solo red flag perché credi di poter cambiare l’altra persona: che principiante…

Aladdin: passi fin troppo tempo alle bancarelle dei mercati cittadini. Ti interessa la storia del Medio Oriente e/o hai un debole per i malesseri.

Il Re Leone: ti sarà stato detto che sei basic e banale, ma puoi stare tranquillo: hai ragione, almeno in questo caso. NAAAAAAAAAAAAA ZVEGNAAAAAAAAAAAA.

Pocahontas: sei fan del cinema contemplativo e ti danno noia i dialoghi serrati. Nei test di personalità metti sempre che ti piace stare a contatto con la natura, ma non ricordi l’ultima volta in cui sei uscito di casa senza lo smartphone.

Il gobbo di Notre Dame: ti piace avere potere e hai tentato di concorrere alla carica di rappresentante d’istituto alle superiori per fare colpo su crush.

Hercules: hai fatto il Liceo Classico, vai in palestra più di quattro volte a settimana o spendi cifre esorbitanti nello streetwear. Più probabilmente, tutte e tre insieme.

Mulan: hai partecipato ad almeno una manifestazione femminista in vita tua e hai provato a replicare, senza grande successo, il risotto alla cantonese e il pollo alle mandorle.

Tarzan: credi fermamente che Lily Collins non sia la miglior cosa prodotta dal batterista dei Genesis e da piccolo eri probabilmente iperattivo.

Le follie dell’imperatore: i tuoi amici non sopportano l’enorme quantità di meme che mandi loro quotidianamente. La tua ultima relazione è finita perché “non riesci mai a prenderti sul serio”.

Atlantis: da bambino eri molto appassionato di storia, oggi probabilmente credi nelle teorie del complotto e ritieni assolutamente che Re Carlo d’Inghilterra sia un vampiro.

Lilo e Stitch: sei un po’ goffo e pasticcione e la tua camera è tuttora invasa da pupazzi. Non ti sono nuovi i termini “assistente sociale”, “inversione dei ruoli” e “genogramma”.

Chicken Little: molto semplicemente, non esisti.

La principessa e il ranocchio: sei decisamente un people pleaser e in questi mesi hai lavorato così tanto da superare le soglie del burnout.

Rapunzel: hai un’ossessione per tutto ciò che riguarda i capelli. Ti affascina particolarmente il palinsesto pomeridiano di Canale 5 e cerchi di non perderti gli aggiornamenti da Amici e Uomini e Donne.

Ralph spaccatutto: soffri di ADHD e hai un problema di dipendenza da zucchero.

Frozen: sei un inverner e tutti gli anni non vedi l’ora che arrivi il grande freddo. Probabilmente hai visto meno di 5 film Disney in vita tua.

Big Hero 6: il proprietario del negozio di fumetti vicino a casa ti chiama per nome ogni volta che entri. I tuoi amici non ne possono più delle tue proposte di andare a provare il ristorante giapponese appena aperto.

Zootropolis: non comprendi come in America abbiano potuto votare Trump per la seconda volta. Probabilmente sotto sotto sei un po’ uno sbirro.

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