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di marco

“Le peu de morale que je sais, je l’ai appris sur les terrains de football et les scènes de théâtre qui resteront mes vraies universités” (Quel poco che so della morale l’ho appreso sui campi di calcio e le scene di teatro – le mie vere università).

Con questa frase, il filosofo Albert Camus sintetizza la centralità del calcio nella formazione di individui e intere comunità in tutto il mondo. Numerosi sono stati i registi che hanno mostrato il rapporto con questo sport: da Panahi a Kiarostami passando per Loach e Terayama, il calcio è stato raffigurato come strumento di rivalsa sociale, di unione dopo una disgrazia e come pretesto per una lotta politica molto più importante. In questi giorni in cui si stanno giocando gli europei di calcio, la redazione di Uncle Yanco ha deciso di presentare una versione di Euro 2024 a carattere cinefilo. Le ventiquattro nazionali partecipanti alla kermesse in Germania verranno valutate non per meriti sportivi ma per quanto hanno offerto alla storia del cinema in termini di film, registi e interpreti. Seguiremo i gironi dell’europeo, scegliendo una nazione per ciascun gruppo che si qualificherà ai quarti di finale; infine, sceglieremo due ripescate tra le non qualificate per suggellare le otto qualificate alla fase a eliminazione diretta. Eccitante, non trovate?

Credits: UEFA

Per coronare la nazione vincitrice di Euro Yanco 2024 ci sarà un panel di esperti con alle spalle anni di successi sportivi: 

  • Giulia (G), promessa della decorata scherma pistoiese (vedasi Gabriele Magni il bronzo olimpico nel fioretto maschile a squadre a Sydney 2000) che ha dovuto abbandonare le speranze iridate non appena ha scoperto dell’esistenza del kimchi;
  • Marco (M), conosciuto oltre un decennio fa come il Dikembe Mutombo di Viale Adua ma che ha dovuto appendere le Adidas al chiodo quando ha capito che il basket si stava facendo più perimetrale e che non bastava essere 1.84 per giocare sotto canestro;
  • Virginia (V), il cui sangue carioca l’ha spinta a praticare ju-jitsu e kickboxing in gioventù. Sebbene non sia ancora diventata campionessa UFC come i suoi connazionali Charles “Do Bronx” Oliveira e Alex “Poatan” Pereira, ha detto che ci sta lavorando (più o meno…)

Presentata la giuria dei miglioriTM non resta che addentrarci nell’analisi dei gironi. In questa prima fase, Marco esporrà brevemente la storia del cinema di ogni paese per poi lasciare il voto alla giuria. La seconda parte con gli scontri diretti uscirà tra qualche settimana, quando anche gli Europei di calcio saranno nelle fasi calde. Buona lettura, buon Europeo e buon Euro-Yanco a tutti!

girone A: germania, scozia, ungheria, svizzera

M: Eccoci qua! Innanzitutto, vorrei ringraziare le ame che mi hanno permesso di credere in questo grande sogno chiamato Euro-Ya…

V (sospirando): Dai king taglia corto ti prego che già ci hai costretto a partecipare 

M (mesto): OK, avete ragione. Dunque, primo girone che già propone delle nazioni interessanti. Partiamo dalla Svizzera, su cui è già utile fare un distinguo: sebbene alcune icone del cinema francese come Godard (lacrimuccia che scende, ndr) e Delon possiedano la cittadinanza svizzera non hanno contribuito molto allo sviluppo del cinema elvetico. Parlando esclusivamente della produzione autoctona, uno dei film-manifesto è il gradevole La Dentellière di Claude Goretta con una giovane Isabelle Huppert; per il resto, non so dirvi molto altro…

G: Cuoricini a Godard anche da parte mia. 

Isabelle Huppert ne “La dentellière” di Claude Goretta (Credits: IMDb)

M: La Scozia è un caso un po’ tricky dato che le produzioni britanniche fanno capo a Londra e, spesso, i registi scozzesi sono stati impiegati negli studios londinesi: è il caso di Whiskey Galore e Gregory’s girl. Tuttavia, vuoi per l’influenza della cultura anglosassone, vuoi per i postumi della British New Wave, il paese ha offerto diversi cult: Highlander, Trainspotting, Under the skin

G: Non dimentichiamoci di Lynne Ramsay e Charlotte Wells tra i contemporanei! Mi sembra comunque inferiore alla Germania, che vanta una storia unica che va dal cinema delle origini fino al contemporaneo passando per il fantastico periodo del Nuovo Cinema Tedesco. Direi che sono testa e spalle sopra alla concorrenza in questo girone…

V: Concordo pienamente, tra l’altro lo sapevate che i Red Hot Chilli Peppers hanno preso spunto dal Gabinetto del Dottor Caligari per il videoclip di Otherside?

“Il Gabinetto del Dr. Caligari” di Robert Wiene

M: Ah, si impara sempre qualcosa. Vero che il cinema tedesco è notevole, ma non sottovaluterei quello ungherese. Ha inizio anch’esso tra gli anni ‘10 e ‘20 ma ebbe una crisi fortissima dopo la I Guerra Mondiale, in cui tutto il paese era in ginocchio per la fine dell’Impero austro-ungarico: grandi registi come Michael Curtiz (Casablanca, 1942) e produttori come Alexsander Korda (The Thief of Baghdad, 1940) sono dovuti emigrare altrove per continuare a lavorare dignitosamente. Tuttavia, emerge nel periodo la cruciale figura di Béla Balázs, teorico del cinema che dette il nome al più importante studios cinematografico ungherese. Da quel momento in poi, è innegabile l’influenza del cinema magiaro: Zoltán Fábri, Miklós Jancsó e István Szabó sono i principali registi fino agli anni ‘80, senza considerare Béla Tarr che ritengo, probabilmente, il più grande regista vivente.

V: Eddai…

M: Eho, da amante del cinema contemplativo è così. Dicevo, oltre a Tarr è notevole l’animazione (Jankovics in primis) e pure la produzione contemporanea, penso a László Nemes

G: E anche a Ildikó Enyedi! Carino l’ultimo film con Léa Seydoux! Interessante digressione, mettiamola ai voti. Io dico Germania.

M: Dopo tutto questo spiegone mi sento un po’ un pagliaccio a non votare Ungheria, essendoci anche vissuto…

V: Ok, sta a me decidere. Con tutto il rispetto per lo spiegone e la buona volontà ma io ci dormo coi contemplativi, pertanto credo che debba passare la Germania.

nazione vincitrice: germania

“Goodbye, Lenin!” di Wolfgang Becker (Credits: IMDb)

girone B: spagna, croazia, italia, albania

V: Urca! Qui è durissima.

G: Intendi per Croazia e Albania, vero?

M: In realtà…

V: No dai, non ci prendere per il culo!

M: Stavo per dire che ho fatto i compiti per casa e ho letto qualcosa sulla storia del cinema albanese. 

G: Davvero non avevi di meglio da fare?

M: sta in silenzio, amareggiato…

G: No daiii scherziamo! Dicci di più.

M: In realtà non ne so molto, se non che prima degli anni ‘70 la produzione non fosse così rilevante in campo internazionale. Ho recuperato Përrallë nga e kaluara di Dhimitër Anagnosti che, a quanto ho letto, dovrebbe essere uno dei più apprezzati in patria: interessante commedia sulla vita familiare nell’Albania degli anni ‘30.

V: Per quanto riguarda il cinema croato, al netto della difficoltà storica di separare i paesi facenti parte della Jugoslavia, penso che la produzione contemporanea sia meritevole di considerazione, sebbene non abbiano avuto molto riconoscimento internazionale (neanche una nomination come Oscar al film straniero). Da notare che attori come John Malkovich ed Eric Bana hanno origini croate…

G: Quindi, di base, dobbiamo decidere tra Italia e Spagna. Si fa molto dura, però io vado di cuore e dico Italia.

V: Sarà che in prossimità di questi eventi ci sentiamo più patriottici, ma anche io non posso che votare Italia nonostante l’amore viscerale che provo per Almodóvar.

M: Anche per me l’Italia è leggermente meglio della Spagna. Poi, voglio dire, quanti interromperebbero la lettura qui se non la facessimo passare? Sinceramente eh…

nazione vincitrice: italia

“Përralle Nga e Kaluara” di Dhimitër Anagnosti (Credits: IMDb)

girone C: slovenia, danimarca, serbia, inghilterra

V: Li hai fatti i compiti per casa sulla Slovenia?

M: Sì! Ho recuperato Ples v dežju di Boštjan Hladnik, ottimi i riferimenti alla Nouvelle Vague e, in generale, un sottovalutatissimo “it’s literally me movie” per gli amici che stanno leggendo da casa. Peccato che al film manchi Ryan Gosling, un buon PR Team alle spalle e, in generale, soffra la concorrenza di altre pellicole jugoslave…

G: Tipo la Serbia?

M: Esatto! Fiore all’occhiello della produzione jugoslava, la Serbia ha ospitato alcuni tra i più importanti registi slavi. Si pensi, in primis, all’animazione: ci sono state tre ondate significative, con nomi come Mimica, Dragic e Marusic. Inoltre, il lavoro di Sijan, Makavejev e soprattutto Kusturica (un figo, spassosa la sua autobiografia “Dove sono in questa storia” e straconsiglio ai maschi che ci seguono il documentario su Maradona) è stato apprezzato e ripreso negli anni. Purtroppo esiste anche A Serbian Film

“Underground” di Emir Kusturica (Credits: IMDb)

G: Tutto vero, quindi è tra Inghilterra e Danimarca?

V: Direi di sì. Bella sfida: da una parte Notting Hill, dall’altra Vinterberg, è come scegliere tra mamma e papà. Voto Danimarca dai, tanto almeno uno di voi sicuramente sceglierà l’Inghilterra.

G: Eccomi! Capisco la storia secolare del cinema danese, Dogma 95 e tutto il resto, però… Hitchcock… 

M: Quindi spetta a me decidere, giusto?

V: Sognavi di avere il potere di fare fallire il torneo?

M (glissando): Tutto giusto sull’Inghilterra eh, però… Boh, sarà una mia idiosincrasia ma i loro classici mi toccano molto meno di altri. Spezzo una lancia a favore di Vinterberg, Von Trier e soprattutto Dreyer, dato che La passion de Jeanne d’Arc è il film–

G (borbotta): Non è francese?

M: Sì, vero, però parlavo di Dreyer in generale. Dicevo, è il film che sto usando più spesso come esempio nella mia personale lotta contro i mulini a vento quando parlo dei blockbuster ideati solo per la fruizione in sala. Come detto prima, mi sentirei un incoerente a non votare Danimarca: con buona pace degli inglesi, che sicuramente si rifaranno nell’europeo di calcio come tutti gli anni, faccio passare la Danimarca

V: Eddai!

nazione vincitrice: danimarca

Euro Yanco 2024
Still dal backstage di “Another Round” di Thomas Vinterberg (Credits: Henrik Ohsten / Samuel Goldwyn Films)

girone D: polonia, olanda, austria, francia

G: Possiamo far passare direttamente la MIA Francia o qualcuno vuole fare l’hipster anche qui?

V: Che ci dici sul cinema olandese, king? Qualcosa di rilevante oltre a Verhoeven e Corbijn

M: A questo giro non ho fatto i compiti per casa. Mi sono informato veramente poco, ricordo giusto la triste vicenda legata a Theo Van Gogh, non il fratello di Vincent ma comunque un suo discendente. A proposito, siete state al museo di Van Gogh in Museumplein? 

G: Sì, molto bello! Parlando del torneo, l’Austria invece ha un sacco di nomi importanti! Penso a chi lavorava in Germania durante la Repubblica di Weimar come Lang o Pabst, ma anche registi americani di origine austriaca come Wilder, von Stroheim o Zinneman

V: Verissimo, tra i contemporanei (più o meno) occorre citare Haneke che mi sembra molto attuale considerando il successo di Lanthimos.

M: Senza dimenticare il Governatore della California, WWE Hall of Famer e testimonial Lidl Arnold Schwarzenegger

V: Anche la Polonia ha una storia rilevante, nonostante a causa di Kripstak e Petrektek a Zelig non abbia certo un grosso team PR alle spalle.

M: Vero. Va detto che Wajda e Kieślowski sono dei giganti, ma basta a battere la Francia?

G: Segnalo anche Agnieszka Holland e Paweł Pawlikowski. Però dai, non facciamo gli alternativi e votiamo Francia tutti insieme!

M: Condivido, condivido.

V: Certo, anche se ho l’impressione che ci scanneremo più avanti…

nazione vincitrice: francia

Euro Yanco 2024
“Amour” di Michael Haneke (Credits: IMDb)

girone E: belgio, slovacchia, romania, ucraina

V: Immagino che per la Slovacchia valga la stessa regola di Slovenia e Croazia, giusto? 

M: Il cinema cecoslovacco è stupendo, ma non so quanti fossero effettivamente girati in Slovacchia o parlati in slovacco. 

G: In effetti le maggiori case di produzione erano a Praga. A questo proposito, votate bene il prossimo girone mi raccomando! Lo stesso si può dire dell’Ucraina penso, anche se forse è più facile individuare autori sovietici con origini ucraine…

M: Esatto! È il caso di Dovzhenko, autore del famosissimo Earth (Земля), ma anche del contemporaneo Loznitsa e soprattutto di Parajanov, di cui parlerò meglio più tardi. Inoltre, se mi permettete un po’ di fanservice…

V (sbuffando): Dillo dai…

M: L’Ucraina ha dato i natali a talentuosi attrici quali Mila Kunis, Olga Kurylenko e Milla Jov

V: Ti senti soddisfatto?

M: Ma Olga Kurylenko ha lavorato con Malick!

G: Anche Romina Mondello, se è per questo. Comunque la Romania non è male per niente ripensandoci…

M: No, anzi! Credo che il mio voto vada a loro: la loro new wave è tra i movimenti contemporanei più interessanti e, considerando la popolazione, fa impressione quanto abbiano vinto negli ultimi vent’anni. Mungiu, Puiu, Nemescu, Jude: che dire, tanta roba…

Euro Yanco 2024
“4 luni, 3 saptamâni si 2 zile” di Christian Mungiu (Credite: IMDb)

V: Però c’è anche il Belgio, king…

M: Dicci di più!

V: Beh, tanto per iniziare, stai scrivendo su Uncle Yanco…

G: Mia madre Agnès Varda è belga, ma anche Chantal Akerman che ha diretto il film più bello della storia secondo la classifica BFI che infili in ogni dove nei tuoi articoli.

M (mormora, mestamente): Vero, vero…

V: Senza dimenticare André Delvaux, che è anche un pittore surrealista mica male. Voto Belgio! O forse era Paul?

G: Anche io! Poi scusate, è anche giusto premiare le registe donne quando sono così brave.

M: Ci sta, va benissimo.

nazione vincitrice: belgio

Euro Yanco 2024
“Uncle Yanco” di Agnes Varda (Credits: IMDb)

girone F: turchia, georgia, portogallo, repubblica ceca

M: Bellissimo girone, qua tutte hanno qualcosa da dire. Persino la Georgia! Fellini si espresse così: «Il cinema georgiano è uno strano fenomeno – speciale, filosoficamente ispirante, sofisticato e, allo stesso tempo, infantilmente puro e innocente. C’è tutto ciò che può farmi piangere e devo dire che questo non è una cosa facile».

V: Bravo bravo, noi condividiamo. Ma ora siamo davanti alla Corte d’Assise e lei è imputato di aver creato questo torneo farsa. Allora vorrei ricordarle che è di questo che si deve occupare [semicit.]

M: Torno subito al punto. La produzione tra anni ‘60 e ‘70 è molto interessante, così come alcuni titoli contemporanei (consiglio რას ვხედავთ, როდესაც ცას ვუყურებთ, meglio noto come What Do We See When We Look at the Sky?, altro titolo che parla del Mondiale di calcio). Soprattutto, come ho menzionato sopra era georgiano Sergei Parajanov, grandissimo regista sovietico autore di Նռան գույնը cioè Il colore del melograno.

G: Credo che i lettori ti capiscano lo stesso anche se non metti i caratteri georgiani o armeni. Comunque, vogliamo parlare del cinema ceco/cecoslovacco? Adoro Praga, ci sono tante produzioni notevoli anche oggi ed è stata molto influente la Nová vlna, specialmente Daisies di Věra Chytilová, un manifesto del cinema femminista.

Euro Yanco 2024
“Sedmikrásky” di Věra Chytilová (Credits: IMDb)

M: Verissimo, da amante dei contemplativi aggiungo i film di František Vláčil come il bellissimo Marketa Lazarova e tutta l’animazione cecoslovacca (Trnka, Svankmajer, Zeman), che personalmente considero la migliore della storia.

V: Anche meno dai…

G: E meno male parlava di fanservice!

V: Anche il cinema turco non è male, al netto dei drammoni da casalinga che mi infestano la TL su Twitter/X. Negli ultimi anni diversi titoli hanno avuto riconoscimenti internazionali, ricordo che un film di Nuri Bilge Ceylan è stato candidato a film straniero una quindicina d’anni fa e ha pure vinto la Palma d’oro a Cannes con Winter Sleep nel 2014.

G: Però i drama turchi fanno concorrenza ai k-drama…

M: Veramente bello Once Upon a Time in Anatolia di Binge Ceylan, anche se per ora è l’unico suo film che ho visto.

V: Credi di avere ancora il diritto di parlare dopo l’uscita sull’animazione cecoslovacca?

M: Concedetemi un ultimo discorso. Sono d’accordo che Georgia, Turchia e Repubblica Ceca abbiano tutte delle filmografie lodevoli, ma non credo che riescano a battere il Portogallo. Vedo il cinema portoghese come quello più vicino per temi e atmosfere al realismo magico sudamericano (almeno tra i paesi europei), e hanno una storia fin troppo sottovalutata. Penso abbiano la produzione slow/contemplativa più florida sia dagli anni ‘70 che in età contemporanea. 

G: Mi hai convinto dai, sono tutte belle però mi va bene votare il Portogallo.

V: Va bene va bene, così sei contento e, soprattutto, diamo un voto a mio marito Carloto Cotta.

nazione vincitrice: portogallo

Euro Yanco 2024
Carloto Cotta e Ana Moreira in “Tabù” di Miguel Gomes (Credits: IMDb)

ripescaggi

M: Ame siamo arrivati ai ripescaggi! Siete cariche?

G (sonnecchiante): Yawn… Sì…

V: Ancora con questa tortura?

M: Eddai! Funziona così: dobbiamo scegliere due tra le diciotto squadre non ancora passate, queste andranno ad aggiungersi alle sei vincitrici dei gironi e da lì faremo i quarti di finale. Dato che vi vedo fin troppo entusiaste, parto io!

G: Però vedi di fare in fretta ti prego…

M: Sarò molto conciso. Considerando quanto mi sono esposto finora, la mia attrazione per il Patto di Varsavia, quanto mi piacciono il cinema contemplativo e un certo tipo di animazione…

V: E la volontà di fare l’hipster in fondo…

M: Insomma, voto Ungheria e Repubblica Ceca. Mi sembra più giusto premiare dei paesi troppo spesso sottovalutati e voglio sottolineare le loro eccellenze nel cinema contemplativo (Béla Tarr, František Vláčil). 

Euro Yanco 2024
“Sátántangó” di Béla Tarr (Credits: IMDb)

G: Legittimo, per carità. Però, per quanto l’asianesimo e l’esotismo siano sempre esistiti e possa essere più carino hypare prodotti dell’Est, per me è difficile raggiungere la storia, la costanza e l’influenza di Spagna e Inghilterra

V: Ora king metterà il muso per giorni, ma anche io voterei per Spagna e Inghilterra

M: Vabbè dai, vi siete messe d’accordo, che vergogna. 

G: In realtà non sapevamo neanche dei ripescaggi fino a cinque minuti fa…

M: Chi vi ha pagato, la BCE? Soros? Le Big Pharma?

G: Non mi sembra il caso, sinceramente…

V: Almeno fammi finire! Comprendo (e, in un certo senso, condivido) la nostalgia per la DDR e capisco che ci siano un sacco di filmografie valide in Est Europa (a proposito, perché non c’è la Russia?)

M: Lasciamo perdere…

V: Comunque, al netto del maggior fanservice che fa sempre comodo (vero?), vedendo chi abbiamo fatto passare è più sensato inserire i paesi che a livello storico e produttivo hanno qualcosa in più da dire, anche in vista dei quarti di finale. Per esempio, davvero voteresti i cechi in un ipotetico Germania-Repubblica Ceca?

M: Oddio…

G: Ti ricordo che ha già votato l’Ungheria nel primo girone…

V: Vabbè, poco da fare, sei pazzo. 

nazioni ripescate: spagna e inghilterra

Euro Yanco 2024
Hugh Grant e Julia Roberts in “Notting Hill” (Credits: IMDb)

M: Ricapitolando: agli ottavi passano Germania, Italia, Danimarca, Francia, Belgio, Portogallo, Spagna e Inghilterra.

G: Molto bene! Per i quarti come facciamo?

M (fischiettando l’outro di Dragon Ball): Lo scopriremo nella prossima puntata!

La seconda e ultima parte uscirà tra poche settimane, quando anche l’Europeo sarà nella fase a eliminazione diretta. Grazie per l’attenzione e buon europeo a tutti, a presto!

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