di alberto
“Only losers quit.”
Love Lies Bleeding è l’ultima fatica di Rose Glass. Prodotta dalla A24, una delle case di produzione di film indipendenti più rinomata degli ultimi anni, la pellicola parla dell’amore travolgente tra due ragazze in un paesino sperduto nel New Mexico degli anni ottanta. Lou (Kristen Stewart), commessa nella palestra del padre criminale, incontra proprio qui Jackie (Katy O’Brien), un’autostoppista scappata dall’Oklahoma per raggiungere il Nevada e vincere un concorso di culturismo.
Dopo il primo incontro, le due cadono subito in una spirale di sesso e droghe. Jackie assume steroidi europei, forniti direttamente da Lou, che la aiutano ad allenarsi ancora più sodo. Purtroppo saranno proprio queste sostanze a causare nella aspirante trainer scatti di rabbia incontrollabili e addirittura mutazioni sovraumane. l film non si sofferma solo sull’innegabile e sincero amore tra le coprotagoniste, ma crea, in questa sperduta cittadina nel deserto, un micro universo composto da assassini, trafficanti di armi e relazioni interpersonali animose e complesse.
Se per la serie culto Breaking Bad girare le scene ad Albuquerque, NM era una mera necessità economica, invece per Love Lies Bleeding filmare nel deserto del South West è una scelta stilistica fondamentale: in questo spazio circoscritto e lontano da tutto sono racchiuse le realtà più controverse e violente degli Stati Uniti, così da essere criticate in modo quasi voyeuristico dalla regista inglese. Comunque il film non è drammatico, infatti la comicità è sempre presente ed è amplificata dalle situazioni grottesche e surreali in cui si trovano i due personaggi principali.
La pellicola assegna alle due amanti personalità complementari. Infatti Lou è una dura pronta ad ogni situazione che prova un odio profondo per il violento cognato (Dave Franco) e che cerca di proteggere la nuova compagna dal suo sociopatico padre Lou Sr. (Ed Harris). Jackie, invece, riesce ad essere amorevole e fragile, ma i suoi scatti di ira e la sua presenza fisica gargantuesca la rendono caotica ed estremamente pericolosa. Anche all’interno della trama si trova un’ulteriore divisione: se Lou prosegue la propria linea narrativa sulla scia del thriller crime al cardiopalma, invece Jackie, nel suo continuo utilizzo di doping, sperimenta cambiamenti fisici che ad un primo impatto sembrano propri del filone cinematografico “body horror”. Tuttavia proprio queste caratteristiche orrorifiche evolveranno in qualcosa di piú fiabesco o comunque tipico della logica dei supereroi americani classici.
Il tema principale della pellicola rimane ad ogni modo l’erotismo queer. Il rapporto tra le due, estremamente passionale e sfrontato, appare molto convincente, non risultando mai forzato o fuori luogo. Un altro pregio di questo film è che non viene sprecato un fotogramma e le situazioni in cui piombano Lou e Jackie sono progressivamente piú pericolose e coinvolgenti, terminando in un climax spettacolare.