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di alberto

“Boléro” di Nans Labourde-Jourdàa

Nans Labourde-Jourdàa, classe 1986, film maker e attore, dopo i due corti di finzione Looking for Reiko (2018) e Lèo by Night (2021), approda in selezione ufficiale alla Semaine de la critique 2023 del Festival di Cannes nella sezione Short Film con BolèroBolèro è attualmente in concorso al Concorto Film Festival 2023 e ha vinto la Canal+ Queer Palm per il miglior Cortometraggio alla Settimana della critica alla scorsa edizione del Festival di Cannes.

“Boléro” di Nans Labourde-Jourdàa (Credits: Concorto Film Festival)

Fran è un ballerino professionista non-binary e si trova nella sua cittadina d’origine per salutare la madre e la sorella, con cui non sembra avere dei rapporti particolarmente importanti. Dopo aver discusso con loro in una macchina che non accenna a partire, Fran le abbandona decidendo di camminare da solo per la città, che sembra vuota e desolata. Arriva fino a un centro commerciale dove, incuriosito da un ragazzo con atteggiamenti sospetti, entra nel bagno maschile del complesso commerciale. 

“Boléro” di Nans Labourde-Jourdàa (Credits: Concorto Film Festival)

È da questo momento che Bolèro prende una piega diversa dalla prima parte del cortometraggio, decide di lavorare più con una narrazione teatrale e favolistica. Fran si nasconderà in una toilette, dove lentamente inizierà a ballare coi piedi scalzi. La macchina da presa resta fuori, inquadrando solo la porta e i piedi. Le persone che si trovano in bagno sono incuriosite, si avvicinano alla porta per vedere cosa stia succedendo, fino a che non arrivano anche estranei e lavoratori del centro commerciale, quasi ammaliati dalla danza di Fran. Uscendo dal bagno, ormai le decine di persone che lo aspettavano fuori lo seguiranno ed inizieranno a venerarlo. Nella città sembra che la popolazione si sia aperta ad ogni forma di libertà sessuale, senza pregiudizio o paura di qualche tipo, libera da ogni costrutto sociale tipico della società occidentale contemporanea. Il ballo di Fran ha ipnotizzato tutti: dai due commessi del supermercato fino alla squadra di calcio della città. Il corto si conclude con un’inquadratura in campo larghissimo della città, in fiamme e nel caos più totale, ma un caos felice e spensierato, forse in attesa di una rinascita sociale. 

Concorto Film Festival
“Boléro” di Nans Labourde-Jourdàa (Credits: Concorto Film Festival)

Quello che funziona di Bolèro è sicuramente la messa in scena, l’ironia e il surreale che Labourde-Jourdàa inserisce nel racconto in maniera eterogenea ed elegante, avvicinandosi ad un filone cinematografico tipico del cinema est e nord-europeo (Radu JudeRoy AnderssonThomas Vinterberg), ma forse la sensazione è che ci siano davvero tante tematiche molto complesse da dover elaborare in così poco minutaggio, e che alcune di queste si perdano di vista durante il racconto. 

“La Herida Luminosa” (Daydreaming so Vividly About our Spanish Holidays) di Christian Avilés

Il cosiddetto fenomeno del balconing è una moda esplosa a partire dal 2015 circa, principalmente nelle località turistiche della movida spagnola marittima, come Magaluf o Palma de Mallorca. Consiste in vari giovani che per divertimento si buttano dai terrazzi delle proprie camere d’albergo direttamente nelle piscine degli hotel o degli appartamenti che hanno affittato per le vacanze, durante i loro soggiorni a base di party e sostanze stupefacenti. Magaluf è stata e continua ad essere una delle mete più ambite dai giovanissimi europei, specialmente britannici, che sfruttano come luoghi per divertirsi con alcool scadente a basso prezzo e party boat in mezzo al mare. Vari giornali internazionali, intorno al 2016, diffusero le notizie di numerosi ragazzi dediti al balconing con conseguenze problematiche per la città, tra cui ospedali pieni di giovani feriti e cattiva pubblicità per il turismo.

Concorto Film Festival
“La Herida Luminosa” di Christian Avilés (Credits: Concorto Film Festival)

Christian Avilés, regista e studente della nota scuola di cinema spagnola della Esac University, dirige il cortometraggio di diploma La Herida Luminosa (Daydreaming So Vividly About Our Spanish Holidays) proprio ispirandosi ai fatti legati a questo fenomeno. A un tipico ragazzo britannico adolescente, triste e depresso per dover passare l’estate in una grigia e triste cittadina inglese, viene regalato un biglietto da sua madre per una vacanza in Spagna, per poter passare del tempo lontano al mare nella calda e soleggiata Maiorca. Avilés usa tutti i cliché delle due località per creare un mondo magico e sognante, dove la realtà si mischia costantemente con la fantasia. Un mondo ordinario e anche piuttosto banale come un luogo turistico costiero si trasforma in un paradiso, divino e mistico, dove dei corpi giovani e carenti di vitamina D per il poco sole preso in Gran Bretagna, possono finalmente ricevere la loro dose di sole e calore per rinascere e finalmente vivere una vita di svago estremo.

Concorto Film Festival
“La Herida Luminosa” di Christian Avilés (Credits: Concorto Film Festival)

L’ironia che inserisce Avilés in questo racconto è sicuramente interessante, soprattutto legandola ad un concetto così problematico come quello del balconing e delle mode di un turismo così poco sostenibile e malsano, lavorando su una fotografia davvero ben riuscita, girata in 16mm dal direttore della fotografia Manuel G. Romero. L’impatto visivo che la fotografia di La herida luminosa riesce a dare allo spettatore è notevole da questo punto di vista ed è forse il punto di forza del cortometraggio che traina tutto il racconto. La Herida Luminosa (Daydreaming So Vividly About Our Spanish Holidays) è stato in concorso nella categoria Berlinale Shorts alla Berlinale 2023.

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