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di virginia

Presentato alla 63° edizione del Festival dei Popoli, il documentario realizzato e codiretto da Filippo Maria e Lorenzo Enrico Gori indaga e segue da vicino i procedimenti che hanno portato all’occupazione della fabbrica GKN, dal momento in cui sono arrivati gli avvisi di licenziamento fino alla costituzione del Collettivo di Fabbrica. Abbiamo incontrato il regista e il rappresentante del Collettivo alla Casa del Popolo di Bottegone, dove il documentario ha fatto tappa, previsto dal tour dei circoli ARCI in cui verrà proiettato.

“E tu come stai?” di Filippo Maria e Lorenzo Enrico Gori

Introduce la serata Silvia Bini, presidente di ARCI Pistoia, che sottolinea l’importanza e lo stretto collegamento tra i Circoli ARCI e la fabbrica GKN: «Nel 2021, il 6 novembre, a Roma, al consiglio nazionale di ARCI è stato invitato il rappresentante del Collettivo di Fabbrica. Le parole del rappresentante ci colpirono molto, soprattutto quando disse che l’arrivo degli sms era stata una cosa inaspettata. La sera stessa in cui arrivarono i comunicati, tutti i circoli ARCI della zona si organizzarono per portare aiuto concreto ai lavoratori coinvolto, fino a che il Collettivo non si organizzò autonomamente, con la costituzione di una mensa aziendale autogestita, insieme ai circoli ARCI di Firenze e di Prato. È molto importante la dimensione della solidarietà: i lavoratori della GKN, nel corso del tempo, sono stati in grado di intessere legami con il quartiere, con i circoli, con le case del popolo. In quell’occasione venne lanciato anche il motto, Insorgiamo, ripreso dalla lotta partigiana fiorentina contro l’invasore nazi-fascista, per contribuire a una lotta collettiva che ha a che fare molto con la socialità. La questione della GKN ci ha messo tutti davanti a un grande interrogativo su come viviamo la società al giorno d’oggi.»

E tu come stai?
“Insorgiamo” (© Giulio Masi, Roma, ottobre 2021)

Prende la parola Umberto, rappresentante del Collettivo di fabbrica: «Siamo diventati un circolo ARCI perché sentivamo una forte necessità di portare avanti questa dimensione di socialità anche all’interno della fabbrica e lo abbiamo fatto anche per avere la possibilità di realizzare molti altri progetti. È vero che i circoli delle zone di Firenze e Sesto ci hanno sostenuto fin dall’inizio, addirittura cucinando per noi e offrendoci sostegno mentre eravamo a presidiare. I mesi di presidio sono stati piuttosto serrati e impegnativi: continuavamo a organizzarci in turni durante la settimana e non lasciavamo la fabbrica neanche la domenica, proprio per impedire che venissero portati via i macchinari dallo stabile o i pezzi che erano rimasti in magazzino. Questa situazione è rimasta statica fino a dicembre 2021, quando la proprietà, dopo aver perso la causa secondo l’articolo 28, fu costretta ad andare via lasciando la proprietà a un imprenditore italiano.»

E tu come stai?
“E tu come stai?” di Filippo Maria e Lorenzo Enrico Gori

«La nuova proprietà avrebbe dovuto industrializzare lo stabilimento; è arrivata con delle promesse ma non ha portato a termine niente. Per tutto il 2022 ci sono state una serie di trattative, evidentemente fittizie, perché nessuna delle persone che si presentavano in fabbrica a proporle era davvero interessata. Il progetto di industrializzare lo stabilimento comunque non lo abbiamo abbandonato e si è concretizzato con il crowdfunding che abbiamo aperto per formare una cooperativa. L’unico progetto che resta sul campo è quello della cooperativa, che speriamo vada in porto e ci sia per tutti un epilogo felice. Sette mesi senza stipendio e senza dichiarazioni da parte delle istituzioni non è facile.»

E tu come stai?
“E tu come stai?” di Filippo Maria e Lorenzo Enrico Gori

Chiude la serie di interventi Lorenzo Enrico Gori, regista di E tu come stai?: «Il documentario ha avuto una sua distribuzione e al momento sta girando tutta italia. Questo ci fa molto piacere, così possiamo partecipare anche noi alla lotta della GKN. Abbiamo concluso le riprese nel marzo 2022, dopo il primo anno di lotta. Da questo documentario si può capire com’è partita la lotta, chi siano i lavoratori della GKN e come, nonostante tante belle parole, la politica italiana di questa storia se ne freghi. In Toscana ci sono amministrazioni di sinistra e vedere questi episodi in certe zone di questa regione fa ancora più male. Alla notizia di un imminente licenziamento, comunicata per telefono, i lavoratori hanno immediatamente reagito occupando lo stabile, prendendo possesso dei cancelli e iniziando il presidio. C’è stata un reazione mediatica, a dire il vero approvata dall’amministrazione locale e dai carabinieri: come era possibile che queste persone potessero ritrovarsi senza lavoro nel giro di 24 ore?»

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