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di ilaria

ultimo appuntamento con la rubrica classici fuori mostra

Shikijo mesu è un film giapponese diretto da Noboru Tanaka del 1974 che esprime al meglio la sua pratica cinematografica di Roman Porno: realizzare un film a basso costo, in breve tempo, con un minimo di scene action ed erotiche, sempre con gli stessi attori ormai diventati iconici tra i suoi più grandi film, ma con una grande critica politica.

“Mercato segreto di donne in amore” di Noboru Tanaka (Credits: IMDb)

Infatti, questa storia cerca di mostrarci la degradata situazione giapponese della fine degli anni ‘60, dove molte donne della periferia avevano come unica possibilità la strada della prostituzione, legandosi anche alla rete mafiosa, da cui diventa impossibile scappare. Ci sono tre figure femminili principali che ci raccontano tre diversi percorsi di come è possibile arrivare a questa fine perchè non si ha altra scelta nella vita: la storia della protagonista, figlia a sua volta di una prostituta, nata da un rapporto sessuale senza amore e “buttata” nel mondo; la storia della madre, che compete con la figlia per sopravvivere in questa realtà violenta e disumana, ma che a sua volta è una vittima; infine una ragazza semplice, con un fidanzato che la ama ma che ha perso il lavoro ed è costretta a sacrificarsi per amore, ma alla fine diventa l’ennesimo “oggetto” di un pappone da cui è dipendente e non ha diritto di scelta.

Mercato segreto di donne in amore
“Mercato segreto di donne in amore” di Noboru Tanaka (Credits: IMDb)

Il film si apre con un annuncio significativo della protagonista: «Voglio solo ribellarmi», a indicare come questi personaggi cerchino una via di fuga da un mondo difficile, cercando di emergere da quello stato e riguadagnando loro stesse. Durante il film è notevole l’uso della fotografia, dove ogni immagine assume un significato ben preciso. Il film, tutto in bianco e nero, prende colore solo verso la fine, nel momento di consapevolezza di questi personaggi. La scene a colori si aprono con l’immagine del sole durante l’alba, che oltre ad essere un evidente richiamo alla bandiera giapponese, rappresenta il momento della rinascita. Non è un caso che in giapponese la parola sbocciare venga utilizzata anche con il significato di “bruciare”, quindi Tanaka, con questa semplice ma fortissima immagine, vuole mostrarci una prospettiva negativa del mondo secondo cui ogni sogno, raggiunto l’apogeo, è costretto a spezzarsi e morire.

Mercato segreto di donne in amore
“Mercato segreto di donne in amore” di Noboru Tanaka (Credits: IMDb)

Il titolo stesso, tradotto molto dolcemente in italiano come Mercato segreto di donne in amore, non rispetta la traduzione originale giapponese, che corrisponderebbe a Mercato delle femmine sensuali, indicando l’essere femmina proprio come essere vivente e non in quanto donna. La scelta del titolo è dovuta dall’intenzione di raccontare una storia di amore puro, che in questa società può disseminarsi in tante forme, come l’amore verso un fratello o quello in cui si è pronti a morire pur di non perderlo.

Mercato segreto di donne in amore
“Mercato segreto di donne in amore” di Noboru Tanaka (Credits: IMDb)

Resta evidente l’importanza poetica di questo film che, seppur molto crudo e violento, è capace di abbinare parole poetiche e di protesta alle immagini in bianco e nero. Anche se i personaggi non si lamentano mai della situazione in cui vivono e non rendono mai esplicito verbalmente il degrado sociale, è chiara la critica politica che vuole esprimere Noboru Tanaka. Così, questo film ci fa comprendere come, in una visione pessimistica del mondo, pur avendo la possibilità di fuga da determinate situazioni, come succede alla protagonista alla fine del film, è più facile e comprensibile accettare la propria condizione per essere felici, perchè è il destino che ci ha portato a condurre quella vita, come se fossimo nati per questo.

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