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di gemma

Sono passati due anni da quando il regista Daniele Luchetti ha presentato alla 77a edizione del Festival del Cinema di Venezia il film Lacci, trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Domenico Starnone, pubblicato nel 2014 dalla casa editrice Einaudi.

Luigi Lo Cascio, Alba Rohrwacher, Giulia De Luca e Joshua Cerciello in “Lacci”, trasposizione di Domenico Starnone (Credits: Gianni Fiorito)

Lacci sembra fotografare la quotidianità di una coppia che, a prima vista, appare perfetta: gli anziani coniugi Vanda e Aldo passano gli ultimi anni della loro relazione a Roma, dove trascorrono la loro vita anche i loro due figli Sandro e Anna che, ormai adulti, hanno lasciato il nido familiare. Dietro questa apparente tranquillità, tuttavia, si nasconde il terribile ricordo di un tradimento, che torna a galla quando i due coniugi, al ritorno dalle vacanze, trovano la casa messa completamente a soqquadro. Aldo, infatti, nel passato ha abbandonato la propria famiglia, che al tempo abitava a Napoli, per Lidia, una giovane ragazza conosciuta durante i suoi innumerevoli viaggi di lavoro nella capitale.

Giovanna Mezzogiorno e Adriano Giannini in “Lacci”, trasposizione di Domenico Starnone (Credits: Gianni Fiorito)

I piccoli Sandro e Anna si sono così ritrovati a trascorrere un periodo della loro infanzia sotto la protezione della sola madre, mentre il padre si divertiva a provare il brivido di una relazione che va fuori dagli schemi dell’amore coniugale. Nonostante il repentino distanziamento di Aldo, Vanda cerca, seppur con dolore, di evitare che quei “lacci” che stringono i legami familiari si allentino troppo, ricordando al marito che lei sarà per sempre sua moglie, in virtù del vincolo che li lega fin dal giorno del loro matrimonio. 

Lacci Trasposizione Domenico Starnone
Luigi Lo Cascio, Giulia De Luca e Joshua Cerciello in “Lacci”, trasposizione di Domenico Starnone (Credits: Gianni Fiorito)

I suoi tentativi non si rivelano inutili, infatti il nucleo familiare originario si ricompone ben presto. Terminata la prima euforia del tradimento, Aldo torna dalla moglie e dai figli, spinto dalla necessità di ricoprire nuovamente il ruolo di marito e di padre. Ma alcuni legami, una volta che si sono sciolti, sono difficili da ricostituirsi in maniera solida e duratura: i nuovi lacci che legano Vanda e Aldo non hanno più affetto, ma solo odio e ipocrisia. La sofferenza provocata da quel tradimento che ha portato la famiglia a disgregarsi, anche se solo momentaneamente, continua sia a logorare piano piano la relazione amorosa di Vanda e Aldo, sia ad accrescere il rancore nutrito da Sandro e Anna per il padre, i quali fanno fatica a svincolarsi dal trauma dell’abbandono.

Lacci Trasposizione Domenico Starnone
Luigi Lo Cascio e Alba Rohrwacher in “Lacci”, trasposizione di Domenico Starnone (Credits: Gianni Fiorito)

Come quando è sufficiente un solo movimento leggermente più violento per fare in modo che i lacci di un paio di scarpe poco strette si sleghino, allo stesso modo basterà un evento inaspettato per riportare a galla gli scheletri del passato. Nel caos di quella che pareva essere la scena di un furto, si risollevano i malumori di una coppia che, nonostante il riavvicinamento, non è più stata in grado di ricreare quel rapporto che anni prima si era distrutto e che, forse, in realtà, non era mai esistito. Non è bastato ad Aldo e a Vanda cercare di dimenticare l’adulterio evitando di parlarne. 

Lacci Trasposizione Domenico Starnone
Silvio Orlando e Laura Morante in “Lacci”, trasposizione di Domenico Starnone (Credits: Gianni Fiorito)

Lo sbaglio di Aldo, anche se apparentemente dimenticato per il bene della famiglia, turba la serenità non solo della coppia, ma anche quella dei figli, i quali paiono rendersi conto soltanto in età adulta del dolore che hanno provato nel crescere in una famiglia priva di amore. Ma è difficile racchiudere per sempre dentro di sé i propri sentimenti, arriva un momento in cui è necessario manifestare il dolore che è stato nascosto per tanto tempo. Sandro e Anna sfogano la loro rabbia proprio contro la casa dei genitori che ha a lungo tenuti nascosti gli sbagli di un marito e di una moglie che hanno mandato avanti una relazione solo per inerzia. Sono proprio i due fratelli, infatti, i responsabili del disastro che ha accolto Alda a Vando al ritorno dalle vacanze.

Lacci Trasposizione Domenico Starnone
Copertina di “Lacci” di Domenico Starnone, edito da Einaudi

Starnone, raccontando la storia di una famiglia indaga i segreti più profondi che si celano dietro alle relazioni umane, quei lacci invisibili che portano le persone a non separarsi mai del tutto, ma che a volte, malgrado i tentativi di stringerli nuovamente, si rivelano eccessivamente allentati, tanto da alimentare continuamente rancori e una profonda infelicità. Il punto di forza del racconto sta nella capacità di analizzare i dettagli nascosti delle relazioni umane, inoltrandosi negli aspetti più intimi dell’interiorità di Vanda, Aldo, Sandro e Anna. Starnone, in Lacci, racconta la storia di un matrimonio che si deteriora lentamente negli anni: servendosi di un narratore multiplo e riportando, di volta in volta, il punto di vista di tutti i membri del nucleo familiare, restituisce l’immagine di un intricato garbuglio, il quale assume, sotto gli occhi dei vari personaggi coinvolti, sfumature diverse. 

Lacci Trasposizione Domenico Starnone
Luigi Lo Cascio, Alba Rohrwacher e Linda Caridi in “Lacci”, trasposizione di Domenico Starnone (Credits: Gianni Fiorito)

Allo stesso modo il film, per riuscire a presentare le diverse declinazioni di un momento, riporta le stesse scene sia sotto la prospettiva di Vanda, sia sotto quella del marito. Da un singolo evento risulta quindi possibile cogliere molteplici chiavi interpretative, a seconda del modo con cui si empatizza con i diversi personaggi. Luchetti riesce inoltre a gestire in maniera intelligente i due piani temporali sui quali si sviluppa la narrazione nel romanzo: presente e passato si intervallano fluidamente, passando dalla recitazione di Alba Rohrwacher e Luigi Lo Cascio (nei panni dei giovani Vanda e Aldo) a quella di Laura Morante e Silvio Orlando, che invece interpretano i protagonisti da anziani. Nella trasposizione cinematografica di Lacci, Daniele Luchetti, aiutato nella sceneggiatura da Starnone stesso e dallo scrittore Francesco Piccolo, cerca di addentrarsi nell’intricato garbuglio della vita dei coniugi Vanda e Aldo e dei loro figli, in un viaggio rivolto ad indagare la cronologia di un rapporto sentimentale ormai consunto.

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