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di marco

Quando, scorrendo la home di Twitter ho visto il video dei sei minuti di applausi alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia dedicati ad un commosso Brendan Fraser, protagonista di The Whale di Darren Aronofsky, la prima cosa che ho pensato è stata: “ma chi è Brendan Fraser?” Eppure, il suo viso mi ricordava qualcosa. L’attore canadese, classe 1968, è principalmente conosciuto dal pubblico internazionale per pellicole come la trilogia de La Mummia (1999-2008) di Stephen SommersGeorge Re della Giungla…? (1997) di Sam WeismanCrash (2004) di Paul Haggis e Viaggio al centro della terra (2008) di Eric Brevig. Il motivo, però, per cui ricordavo questo attore non è un film, bensì l’episodio più triste di Scrubs (serie tv andata in onda dal 2001 al 2010), intitolato My Screw Up (traducibile in italiano con La mia rovina), ovvero la quattordicesima puntata della terza stagione dove Jordan e il dottor Cox si stanno preparando a organizzare una festa per il primo compleanno del figlio Jack.

Il cast di “The Whale” sul red carpet di Venezia (Credits: Corbis/Corbis via Getty Images – © 2022 Stephane Cardinale)

 Il dottor Cox consiglia a JD di non partecipare alla festa perché anche la sorella di Jordan, Danni, con la quale JD aveva rotto di recente, verrà alla festa. Ben (interpretato da Brendan Fraser), fratello di Jordan e Danni, torna in visita dopo 2 anni. La leucemia di Ben è andata in remissione; tuttavia, ha trascurato di sottoporsi a screening di routine e Cox gli consiglia di farsi controllare. Nel frattempo, JD, che stava eseguendo i test su Ben come ordinatogli dal suo superiore, viene chiamato per occuparsi di un paziente in arresto cardiaco. Quando il dottor Cox ritorna, JD gli porge una cartella e lo informa che il paziente è morto. Il dottor Cox incolpa con rabbia JD e lo manda a casa, nonostante gli sforzi di Ben per convincere Cox che non è stata colpa di JD. Due giorni dopo, Cox è stato in ospedale per sessanta ore di fila ed è evidente che Jordan è preoccupato di non presentarsi per il loro grande evento più tardi quel giorno.

John C. McGinley e Brendan Fraser in “Scrubs”

Ben segue Cox in giro per l’ospedale, apparentemente cercando di convincerlo ad andare, ma afferma di avere una regola pratica contro il partecipare a “feste in cui l’ospite d’onore non ha idea di cosa sta succedendo”. Ben riesce alla fine a convincere il dottor Cox a lasciare l’ospedale per partecipare all’evento e a scusarsi con JD per averlo incolpato per la morte del paziente, e lungo la strada gli consiglia di perdonarsi. Dopo che il dottor Cox chiede perché Ben non ha la sua macchina fotografica con sé, JD arriva e porta Cox a rendersi conto che non solo non sta effettivamente partecipando alla festa di compleanno di suo figlio, ma anche che Ben non è realmente presente. “Where do you think we are?”  Si scopre che Cox e JD si trovano in un cimitero dove vengono raggiunti da Jordan, Danni e molti membri del personale ospedaliero per quello che si rivela essere il funerale di Ben. In realtà, Ben era il paziente morto sotto la sorveglianza di JD. Cox, incapace di accettare la morte del suo migliore amico, aveva visto lo spirito di Ben come se fosse vivo

Perchè Brendan Fraser
John C. McGinley e Brendan Fraser in “Scrubs”

Il ritorno alla ribalta di Fraser si registra nel ruolo di Charlie, un professore gravemente obeso che cerca di riallacciare i rapporti con la figlia Ellie (interpretata da Sadie Sink, già nel ruolo di Max in Stranger Things), dopo aver abbandonato la famiglia per mettersi con un uomo. La pellicola è adattata dalla sceneggiatura di Samuel D. Hunter, autore dell’omonima pièce teatrale su cui si basa il film e si tratta indubbiamente di una delle storie più belle rappresentate a questa Mostra del Cinema (tra l’altro, in concorso non solo per l’ambito riconoscimento del Leone d’Oro, ma anche per il Queer Lion). 

Perchè Brendan Fraser
Brendan Fraser in “The Whale” di Darren Aronofsky (Credits: A24)

L’attore cinquantaquattrenne era sparito dai radar cinematografici per molto tempo dopo aver sofferto per alcuni problemi familiari (si è ritrovato a dover affrontare un divorzio e la morte della madre) e problemi fisici dovuti agli sforzi per i vari film d’azione ma anche per aver accusato di molestie sessuali Philip Berk – ex presidente della HFPA (Hollywood Foreign Press Association) – cadendo in depressione, come raccontato nel 2018 nell’intervista rilasciata a GQ. L’esperienza delle molestie subite da parte di Berk – espulso nel 2021 dall’associazione, dopo più di quarant’anni di servizio in seguito ad uno scambio di mail dai toni fortemente razzisti –  nel 2003 lo ha fatto chiudere in sé e il silenzio e l’indifferenza ricevuti da parte dell’establishment gli hanno fatto pensare di essere stato messo su un’immaginaria, ma alla fine non così distante da quello che succede nella realtà, lista nera dalla HFPA, realizzando quindi di non poter appartenere veramente a quell’ambiente. Berk porse le sue scuse a Fraser, ma smentì la versione dei fatti pronunciata dall’attore. 

L’attore, sempre nel corso dell’intervista, ha mostrato per la prima volta l’altra faccia della notorietà e dei ruoli che spesso interpretava: Mi sono sentito come il cavallo de la Fattoria degli Animali di Orwell, il cui unico compito è lavorare, lavorare e solo lavorare. Mi sono sentito come se avessi dovuto ricostruire tutto ciò che era stato buttato giù per il bene di tutti, che mi facesse male o meno.

Perchè Brendan Fraser
Brendan Fraser in “No Sudden Move” (Credits: IMDb)

Dopo un periodo di pausa durato sei anni – iniziato con Gimme Shelter (2013) e conclusosi con The Poison Rose (2019) – Fraser ritorna a recitare ma scegliendo con molta più cura i registi con cui alla fine finisce per collaborare. Se al grande pubblico era noto prevalentemente per i ruoli dinamici che interpretava nei grandi blockbuster d’azione, adesso le sue scelte risultano mirate ad un pubblico molto più ristretto e meno generalista. Al 2021 risale la sua collaborazione con il regista Steven Soderbergh in No Sudden Move, lo abbiamo visto entrare nel circuito dei grandi festival cinematografici a Venezia, poche settimane fa, interpretando la controparte del personaggio classico con cui si era affermato a livello internazionale e nei prossimi mesi lo vedremo protagonista dell’atteso film di Martin Scorsese Killers of the Flower Moon, la cui uscita è prevista per il 2023. Si vocifera che l’ultima fatica di Scorsese andrà ad aggiungersi alla line-up della 76° edizione Festival di Cannes. Ancora niente di confermato ma, se così fosse, Fraser proseguirebbe la sua carriera in una direzione di cinema molto più d’autore rispetto ai suoi esordi dei primi anni Novanta.

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