approfondimento a cura di emma marinoni
«I am not queer. I am disembodied»: due parole su «Guided Meditation» di Desirée Alagna e «Più denso dell’acqua» di Daniele Ambrosini.
Nel suo libro Glitch Feminism, Legacy Russell si schiera contro il concetto di “digital dualism”, termine originariamente coniato da Nathan Jurgenson. Il dualismo digitale si riferisce al concepire la realtà online come nettamente separata dalla realtà fisica, considerando la prima nettamente inferiore alla seconda. Questa concezione del mondo, fanno notare Russell e Jurgenson, comporta un’intrinseca svalutazione di qualunque esperienza personale online, considerata ininfluente per la vita e lo sviluppo di una persona. Se da un lato gli spazi digitali ricalcano le gerarchie presenti nella nostra vita “reale”, è anche vero che, all’avvento di internet, moltissime minoranze e persone oppresse hanno guardato al web come un’opportunità, utilizzandolo per creare possibilità di vita alternative.


Per le generazioni nate dopo l’avvento di Internet, la distinzione tra sé-fisico e sé-digitale è sempre più labile. Il punto di Russell e Jurgenson non è stabilire una supremazia di uno sull’altro, ma piuttosto sottolineare come il nostro sé sia caratterizzato da una costante relazione tra i due. In alcune situazioni, la realtà “virtuale” può dare sollievo ai nostri corpi fisici: in Guided Meditation, lǝ registǝ Desirée Alagna ricorre agli spazi digitali del videogioco «The Sims» per raggiungere pace e tranquillità. All’inizio del cortometraggio, vediamo il Sim dellǝ registǝ fluttuare nel vuoto. Il suo corpo, come tipicamente accade nel caso dei videogiochi, è all’apparenza uguale ai nostri: tuttavia, cambiando leggermente l’inquadratura, si rivela come niente di più di un esoscheletro, quasi completamente privo di organi interni. L’appello della meditazione guidata presente nel sottofondo a estendere la propria consapevolezza a ogni elemento del proprio corpo assume quasi un valore ironico: a compiere questo atto è infatti un corpo pressoché cavo, vuoto. Desirée Alagna ha sottolineato come il corto sia nato dalla sua impossibilità di partecipare completamente in presenza al workshop Nouvelle Bug di Andrea Gatopoulos (di cui abbiamo parlato nella copertura delle due serate dedicategli da Indocili) date le sue difficoltà di salute. Il videogioco permette di abitare un corpo sì privo di organi ma anche di patologie, e rende paradossalmente più possibile raggiungere uno stato di estasi — sia essa meditativa o sessuale.

Radicato nei corpi è anche il cortometraggio di Daniele Ambrosini, Più denso dell’acqua, un documentario di osservazione realizzato presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo. Il documentario segue Lorenzo, un giovane ragazzo trans in Sicilia, e la sua relazione con Nicholas, mostrando le difficoltà vissute da un corpo queer nell’affrontare un percorso che è già non facile nel resto d’Italia—ad esempio, nel documentario viene rimarcato come la Sicilia sia una delle poche regioni italiane in cui il testosterone è a pagamento. Lorenzo ha un grande desiderio, quello di andare al mare, la cui realizzazione è il coronamento del corto. Apparentemente semplice, una situazione di questo genere implica un’esposizione vulnerabile del proprio corpo e risulta nettamente più complicata in casi di disforia di genere.

Lo sguardo del regista è per nulla intrusivo e attento a non essere mai sensazionalistico—pur essendo cosciente delle difficoltà affrontate dai protagonisti, il corto non li compatisce ma anzi lascia spazio a tanti momenti di gioia. Tuttavia, certe volte Più denso dell’acqua sembra avere un sottotesto educativo: più che ad un’intenzione autoriale, penso che ciò sia piuttosto dovuto ad un meccanismo di auto-spiegazione frequentemente presente nell’esistenza queer, che funge da strumento di sopravvivenza in un mondo non sempre disposto a comprendere (e che ritrovo molto spesso anche in alcuni miei comportamenti). Anche in Più denso dell’acqua gli spazi virtuali hanno una grande importanza: Lorenzo guarda video di altre persone trans che documentano i loro progressi e cambiamenti dovuti all’assunzione di testosterone. Oltre ad avere un valore didattico (alcuni video mostrano come iniettare gli ormoni), i video che documentano i percorsi di transizione sono fondamentali nella costruzione di una comunità online, di cui i membri partecipanti spesso mancano nel mondo “offline”.
Più denso dell’acqua e Guided Meditation verranno proiettati il 7 ottobre, alla serata inaugurale della stagione 2025-2026 di Indocili, insieme a La moto di Matteo Giampietruzzi, Luminous Matter di Bianca Arnold e Moss Berke, Che buffa la zia Valeria di Marta Specolizzi, e Le prime volte di Giulia Cosentino e Perla Sardella.