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di giulia

Introduzione 

Torna a Pistoia dall’11 al 17 l’ottava edizione di Presente Italiano, festival che mira a dar voce alla piccola e media distribuzione italiana, con prodotti talvolta anche premiati ma troppo spesso relegati ai margini della distribuzione nazionale. Michele Galardini, direttore artistico del festival dichiara: “Benvenuti e grazie per essere qui a questa conferenza dell’ottava edizione di Presente Italiano, che torna nella sua formula classica che avevamo conosciuto fino al 2019 e che era stata poi interrotta dalla pandemia. Si tratta di un viaggio nel cinema italiano contemporaneo con le migliori produzioni dell’ultimo anno; una mostra dedicata alla costumista Ludovica Bargellini e i costumi di Re granchio, con incontri sulla parità di genere sui set italiani e speciali omaggi a grandi figure come Enrico Ghezzi e il regista pistoiese Mauro Bolognini.”

Locandina di Presente Italiano Festival (Credits: Presente Italiano)
Locandina di Presente Italiano Festival (Credits: Presente Italiano)

Presente Italiano Festival del cinema: i film in concorso

Il buco (2020) di Michelangelo Frammartino racconta di un evento particolare avvenuto durante il grande boom economico degli anni ’60 in Italia, per intendersi, precisamente quando l’edificio più alto d’Europa – il Grattacielo Pirelli – viene costruito nella prosperosa Milano. All’altra estremità del paese, nell’agosto del 1961, un gruppo di giovani speleologi partì per una spedizione alla scoperta delle grotte italiane da nord a sud. Ispirato da questa spedizione, Il buco riproduce la stessa esatta spedizione del gruppo lungo l’abisso del Bifurto, che all’epoca era la terza grotta più profonda (683 metri) esplorata al mondo. Il film non ha dialoghi ed è girato in stile documentaristico, documentando la metodica discesa nell’oscurità fino ai continui echi dell’acqua che gocciola. Questa però non è l’unica storia che viene riportata sullo schermo, parallelamente all’avventura degli speleologi Il buco ritrae anche la vita quotidiana di un vecchio pastore dalla faccia di cuoio in una valle dove il tempo sembra essersi fermato. Anche la natura è soggetta all’ordine del tempo?

l buco (2020) di Michelangelo Frammartino (Credits: Presente Italiano Festival)
Il buco (2020) di Michelangelo Frammartino (Credits: Presente Italiano)

Giulia (2021) di Ciro De Caro parla di una giovane donna di nome Giulia, costantemente divisa tra il bisogno di sentirsi amata e una selvaggia e sacrosanta voglia di libertà. Siamo nel pieno della pandemia di Covid19, tra la prima e la seconda ondata, in una soleggiata giornata estiva a Roma. Per motivi di sicurezza, sono stati chiusi i centri per anziani dove si guadagnava da vivere la protagonista, appena uscita da una relazione sentimentale. Giulia si ritrova sola, il suo personaggio è chiuso e alquanto instabile, ma riesce comunque a catturare l’attenzione di Sergio – che la ospiterà a casa di un amico. Da qui passeranno altri personaggi, circostanze, il tutto condito da una “fuga” verso in un futuro incerto.

Rosa Palasciano in Giulia (2022) di Ciro de Caro (Credits: Presente Italiano Festival)
Rosa Palasciano in Giulia (2022) di Ciro de Caro (Credits: Presente Italiano)

Atlantide (2022) di Yuri Ancarani è il primo lungometraggio di finzione del regista. L’autore esordisce osservando la sottocultura giovanile locale che si è sviluppata tra i canali e gli isolotti intorno alla Laguna di Venezia: una comunità di adolescenti che passa le proprie giornate tra rave party e gare in moto d’acqua in laguna, trasformate in pericolose auto da corsa. Ancarani cerca di coinvolgere questi giovani e legarsi a loro attraverso la musica della loro generazione, la trap. Finalmente, una volta riuscito a entrare a far parte di questo universo, riesce a raccontarci la storia di Danele (Daniele Barison), un giovane emarginato anche tra i suoi coetanei che vive di convenienza e il cui unico obiettivo nella vita è quello di far correre più veloce la sua barca. L’adolescenza ha da sempre i suoi riti di passaggio: a prescindere da motorini, microcar e barchini, succede qualcosa di misterioso in quel periodo di mutamento, dai quindici a venti anni, in cui tutto ciò che siamo in potenza prende la forma – difficilissima da reimpostare – degli adulti che saremo.

Atlantide (2022) di Yuri Ancarani (Credits: Presente Italiano Festival)
Atlantide (2022) di Yuri Ancarani (Credits: Presente Italiano)

I giganti (2021) di Bonifacio Angius è una rimpatriata tra vecchi amici. L’umanità che interpreta Angius è una di quelle sconosciute che, a causa dell’abuso di droghe e alcol, tornerà agli istinti più brutali, arrabbiati e violenti. La riunione di vecchi amici, l’attrazione infinita per il paradiso artificiale, la villa decadente persa nella campagna, e l’insaziabile voglia di vivere il presente, dimenticando momentaneamente le ferite del passato, premendo sulle spalle come un macigno, ecco l’universo gigante. Un gruppo di amici alieni decide di trascorrere insieme l’ultima notte all’insegna dell’edonismo più sfrenato: droga, alcol e discorsi pseudofilosofici. Finalmente, una notte, puoi far cadere la maschera e rivelare il tuo volto, e il tuo mondo interiore viene liberato dalle catene di una società che apprezza solo gli uomini, i veri uomini, indistruttibili e freddi come il marmo. I cinque “giganti” non sono altro che uomini dimenticati dalla società, chi per motivi d’amore chi per motivi economici o, in futuro, giudiziari.

I giganti (2021) di Bonifacio Angius (Credits: Presente Italiano Festival)
I giganti (2021) di Bonifacio Angius (Credits: Presente Italiano)

Re granchio (2021) di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, il primo film nato dalla collaborazione tra i due autori, mantiene chiaramente uno stile documentaristico. Luciano è figlio di un medico locale in un paesino della Tucia alla fine dell’800: un’anima perduta, alcolizzato, che si trascina per paesi e campagne, provocando grande scandalo nella comunità. Luciano però si innamorò di una contadina che era stata promessa a un principe: colui che disturba la comunità, e Luciano intende ribellarsi contro di lui in nome della giustizia. Le cose non andranno come immaginava e l’uomo si ritroverà a vagare dall’altra parte del mondo alla ricerca del leggendario tesoro che molti cercano, credendo che l’oro nascosto cambierà la loro vita. Quella vita in cui le cose importanti invece, a ben guardare, sono altre.

Re granchio (2021) di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis (Credits: Presente Italiano Festival)
Re granchio (2021) di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis (Credits: Presente Italiano)

L’età dell’innocenza (2021) di Enrico Maisto è la storia di un’educazione sentimentale: il racconto di un figlio che affronta il distacco dalla madre per diventare adulto. In un’epoca di figli eternamente adolescenti e genitori sempre più anziani il regista scava nella propria intimità e ripensa il suo legame con la madre. Enrico è l’unico figlio che è stato portato al mondo da due vecchi magistrati. Arrivato all’età di trent’anni, i suoi genitori erano già vecchi e in pensione, e si rese conto di quanto poco avesse condiviso con loro nella sua vita. Madre Anna non sapeva nulla di lui: nemmeno se gli piacevano le donne o gli uomini. Del resto, con il pretesto di amare il cinema, Enrico si è nascosto dietro la macchina da presa, e oggi — proprio grazie a questa — ha deciso di svelare tanti aspetti della sua vita: la sua identità di figlio, la sua natura ancora un po’ infantile, l’amore della madre dal profondo del suo cuore.

L'età dell'innocenza (2021) di Enrico Maisto (Credits: Presente Italiano Festival)
L’età dell’innocenza (2021) di Enrico Maisto (Credits: Presente Italiano)

Omaggio a Enrico Ghezzi

Il panorama delle vicende umane incontra l’uomo con la macchina da presa. Il suo campo da gioco non ha confini, la sua curiosità non ha misura. Personaggi, situazioni e luoghi si accampano nel vissuto di un’umanità che è al contempo colei che vede e la cosa vista. Ma cosa sono gli ultimi giorni di questa umanità? Inizia così la presentazione de Gli ultimi giorni dell’umanità, opera di Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo, ed è necessario riproporla senza cambiare la virgola, perché riassumere quanto presentato ai nostri sensi e non c’è modo migliore per sintetizzare questa storia. Si tratta di un’esperienza per chi è disposto a sbizzarrirsi e abbandonare pregiudizi senza esitazione, comporta un’indescrivibile abbondanza di soluzioni di montaggio e di intersezioni. Ognuno può trovarci al suo interno elementi conosciuti attraverso la propria cultura e conoscenza, ma allo stesso tempo rivisitati man mano che vengono contestualizzati e che talvolta perdono il loro significato originale acquisendone di completamente nuovi.

Gli ultimi giorni dell'umanità (2022) di Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo (Credits: Presente Italiano Festival)
Gli ultimi giorni dell’umanità (2022) di Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo (Credits: Presente Italiano)

Omaggio a Mauro Bolognini

Il festival Presente Italiano propone, infine, un omaggio a Mauro Bolognini – in occasione delle celebrazioni per i cento anni dalla nascita del regista – con una selezione di opere. Il 2022 è l’anno del centenario della nascita di un altro grande protagonista del cinema italiano, Pier Paolo Pasolini. Nella retrospettiva dedicata al regista pistoiese e realizzata assieme al Centro Mauro Bolognini e a Pistoia Musei, verranno proposti sei film sceneggiati da o su soggetto di Pasolini. In programma troviamo: Marisa la civetta, Una giornata balorda, Imputazione di omicidio per uno studenteLa notte brava, Giovani mariti e Il bell’Antonio.

Claudia Cardinale e Marcello Mastroianni in Il bell'Antonio (1961) di Mauro Bolognini (Credits: Presente Italiano Festival)
Claudia Cardinale e Marcello Mastroianni in Il bell’Antonio (1961) di Mauro Bolognini (Credits: Presente Italiano)
Giulia

Nouvelle Vague, arti visive e ramen istantaneo. Non mi piace parlare di me, ma mi piace parlare di film.

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